
Attratto dalla bellezza che traspira dalle sue foto nei vari annunci, la contatto via uotsapp mi risponde che è fuori in tour a Torino e che torna a Roma la settimana successiva, comunque già mi fa presentare e mi fornisce tutte le informazioni del caso. Ricontattata successivamente sempre via uotsapp, concordiamo l'appuntamento. Mi reco da lei il giorno della grande neve nella capitale, via boccea altezza GRA, appartamento indipendente riservato, viene lei ad aprirmi il cancello. Entriamo, ci presentiamo, ci rechiamo nella stanza dungeon ben riscaldata dove dispone di molta attrezzatura, lei come da me richiesto è in intimo, qualche ulteriore chiarimento o richiesta e una volta spogliato iniziamo la sessione. Curioso di alcune pratiche chiedo spanking e whipping col frustino per scaldarci visto il clima esterno!. Qui lei già rileva molto bene la sua natura dominante dopo quattro giorni ho ancora i segni sulle terga! Pulizie di rito in bagno x me e mi rivesto. Lei è talmente presa da quello che fa che non guarda mai l'orologio! Professionalità al top.
With plateau and very high heels! My friend Maya and I can't wait to step on this doormat. When I told her about it she was very happy to do trampling since she is still in her first experiences And now the time has come to give vent to our sadism and to sink, more and more, into the flesh. The mat will be crushed by our weight, it will be skewered by our shoes, and eventually it will be filled with holes like a colander.
Jolly Messaggio: Il dolore selvaggio ha trapassato la mia schiena, un grido nato da qualche brandello nel petto era incastrato in gola e sono usciti esclusivamente i gemiti. Tutto il mio corpo era scosso dal ameno brivido. Alcune gocce di afoso cadevano sul petto, volevo toglierli, ma non ero in fase di liberare le mani. Addirittura sui capezzoli cadevano le gocce di cera calda e i segni di frusta sulle cosce facevano male. Volevo liberarmi e correre via, ma i miei piedi erano legati. Avrei voluto morire qui ed ora e nello stesso tempo desideravo affinché la mia agonia durasse più a lungo possibile. Le mie labbra erano morse al discendenza per non urlare.
Egli spinge il carrello e ripete mentalmente la lista della acquisto, come un mantra. Poi la luce si spegne. Lui si ridesta con la faccia di uno che ha appena preso uno schiaffone, si guarda attorno e non lo vede più, uno zoccolo di legno dal tacco alto e massiccio insieme una fascia verde che accoglie un piede abbronzato, levigato e affusolato, un alluce voluttuoso, parzialmente nascosto dalla fascia, fa da capofila alle piccole dita, delicate e regolari, laccate di un rosso acceso, il rosso equanime. Scattata e registrata in inferiore di un secondo. Dimentica in un attimo la lista della spesa e si lancia alla ricerca di quella visione, insieme una frenesia cieca che gli rimbomba nel petto, poi la trova. Un deserto dorato da attraversare, grande appena pochi centimetri quadrati. Almeno per lui, affinché di quel mondo è sempre stato un esploratore insaziabile. Quelle geometrie affascinanti che tracciano architetture golose nel pianeta dei piedi di donna.